SCARIOLO, QUANDO PERDERE FA STORIA

Da un oro agli Europei del settembre 2011 all’argento alle Olimpiadi dell’agosto 2012, in mezzo un’infinita stagione con l’Emporio Armani – rientrando in Italia dopo 15 anni – chiusa al secondo posto. Non si ferma davvero mai coach Sergio Scariolo che è già alle porte della sua seconda stagione con l’Olimpia in un’annata dove sa che il bersaglio grosso dello scudetto deve essere un obiettivo realistico. L’anno scorso a tre giorni dai festeggiamenti in Lituania era già nella “secondaria” del Lido a fare le sue prime conoscenze biancorosse; questa volta, dopo essere volato in Spagna per il raduno con la Nazionale solo tre giorni dopo la fine della serie A, si è preso “ben” otto giorni per ricaricare le pile ed essere pronto alla nuova avventura biancorossa che si preannuncia decisamente stimolante. Ancora una volta la sua Spagna è stata un diesel, è partita a rilento nel girone di qualificazione, ma quando sono arrivate le partite decisive ha cambiato passo liquidando prima la Francia e poi la Russia per conquistare la finalissima per l’oro. E alle “furie rosse” è mancato davvero poco per fare il miracolo giocando oltre 30′ alla pari contro i maestri statunitensi salvo arrendersi nel finale per 107-100 in una di quelle partite che sarà ricordata come tra le più belle della storia del basket. E per il coach designato da Giorgio Armani e dal presidente Livio Proli per riportare lo scudetto a Milano dopo 16 stagioni è stato l’ennesimo grande risultato della carriera. Gestione di una squadra profonda e di veri campioni aggiungendo qualche novità tattica di partita in partita, sono stati questi gli ingredienti dello Scariolo “olimpico” alla guida della Spagna. E dovranno essere queste le componenti fondamentali anche nella sua prossima stagione milanese dove avrà un roster formato da 12-giocatori-12 dove di volta in volta dovrà fare scelte importanti, ma dove dovrà far diventare le rotazioni dalla panchina quel valore aggiunto per far fare il salto di qualità all’Olimpia rispetto alla scorsa annata conclusa con la sconfitta in finale contro Siena. Coach Scariolo si era congedato così a metà giugno: «La crescita dei nostri giocatori, e soprattutto dei nostri giocatori giovani, durante tutta la stagione, è stata evidente e siamo orgogliosi di aver tenuto in campo giocatori nati dopo il 1990, per molti minuti e con ruoli importanti, anche giocando tutti e tre insieme per molti minuti. Gentile, Melli e Radosevic (ceduto in prestito al Lietuvos Rytas per far esperienza, ndr) si confermano buone scommesse per il futuro, ma stanno già cominciando a produrre risultati significativi nel presente. Abbiamo anche progettato la squadra che vogliamo il prossimo anno: un paio di modifiche e aggiustamenti e fiducia nella continuità, con la maggior parte di questi giocatori e lo staff tecnico per continuare a crescere e continuare a migliorare». E nel velocissimo mercato estivo che ha visto i biancorossi chiudere la squadra nell’arco di tre settimane, si sono raggiunti tutti gli obiettivi di cui aveva parlato lo stesso Scariolo, puntando sulla continuità attraverso ben 7 conferme, puntellando solamente il roster con gli arrivi di Stipcevic, Chiotti, Langford, Hendrix e Basile. Dopo l’ennesimo grande risultato colto con la Nazionale spagnola, mentre i nostri azzurri sono impantanati nelle “qualificazioni” agli Europei 2013, adesso il grande compito dell’allenatore nato a Brescia sarà quello di continuare sulla scia di questi obiettivi raggiunti riportando anche l’Olimpia sulla vetta del campionato italiano. Se ce la farà potrà davvero entrare nella storia della pallacanestro milanese. (Sandro Pugliese)

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