L’OLIMPIA HA ALZATO IL TIRO. ECCO I SOSPETTI SU SIENA

Lo scoppio provocato dalle intercettazioni telefoniche riguardanti la dirigenza della MensSana Siena è stato fragoroso. Dopo sei anni di dominio del campionato arrivano ombre sui trionfi dei toscani che sul campo hanno sempre meritato, ma lasciando qualche patina opaca in alcune partite decisive. E le intercettazioni che vedono il massimo dirigente senese Minucci a colloquio con i vertici del Comitato Arbitri per parlare di designazioni, non aiuta a chiarire. La replica dei biancoverdi è stata netta: «Di quelle telefonate tutti gli organi di giustizia sono a conoscenza e sono già state ritenute irrilevanti». I senesi hanno sostenuto che la telefonata in questione, che si riferisce al post gara 2 della finale del 2008 contro Roma, sia arrivata come reazione alla violazione del presidente della Virtus, Toti, che avrebbe parlato con gli arbitri dopo la gara senza la presenza di un dirigente avversario. Ieri, per questa e per altre vicende l’Olimpia Milano ha presentato alla Procura Federale un esposto. «La nostra società ha ricevuto una serie di documentazioni anonime che parlavano di presunte irregolarità e di conseguenza aveva il dovere, pena la violazione per omessa denuncia, di inoltrare questo materiale alle autorità competenti», ha affermato Claudio Limardi, responsabile dei rapporti coi media dell’EA7. In questi giorni potrebbero esserci altri sviluppi (dopo le dimissioni del presidente del Cia Zancanella a metà giugno è arrivata la nomina di Laguardia a commissario straordinario), di certo questi sono i primi dopo che il Presidente biancorosso Livio Proli disse ai tempi della prima convocazione dal Procuratore federale Roberto Alabiso che sarebbero uscite delle testimonianze che avrebbero chiarito il clima di “aria rancida” di cui aveva parlato anche Scariolo. (Sandro Pugliese)

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