Come non aveva praticamente preso pause dopo la vittoria dell’Europeo con la Spagna in settembre per iniziare subito il lavoro con la nuova realtà milanese, coach Sergio Scariolo non ha staccato la spina che per qualche giorno e proprio ieri è volato in terra iberica per iniziare a preparare le Olimpiadi. Scariolo è stato uno dei grandi protagonisti dell’annata milanese, l’EA7 ha deciso di poggiare parte del suo nuovo progetto proprio partendo dall’allenatore per provare a mettere le basi per un ciclo, pur sapendo di partire ancora dietro a Siena: «Devo dire che in questa finale si sono dimostrati superiori e hanno meritato di vincere. Era come una gara tra due macchine, loro però avevano 100 cavalli in più dovuti a un gruppo che lavora unito da tempo», ha detto l’allenatore intervistato dalla Rai. Mentre l’Emporio Armani ha dovuto cambiare pelle più volte, a partire dalla situazione di Gallinari: «Era in ogni caso un’aggiunta che si doveva fare. Voglio guardare il lato positivo di quei mesi, hanno permesso di riavvicinare tanto pubblico alla squadra e creato entusiasmo. E poi Danilo ha dato l’anima per questa maglia, ha l’Olimpia nel sangue. Ovvio che quando è tornato in Nba, visto che era infortunato anche Hairston, abbiamo pagato il cambiamento perchè ancora non eravamo pronti ad assorbire una mancanza di questo tipo, figuriamoci due, e abbiamo vissuto un momento nero». IL VERO CAMBIO di passo c’è stato a cavallo della Coppa Italia con il cambio Nicholas-Bremer: «Abbiamo provato ad aspettare Nicholas, forse anche più del dovuto, ma dopo la Coppa Italia abbiamo preso la decisione, non c’è dubbio che Bremer ci abbia dato una grande mano a metterci a posto. Però nel frattempo siamo diventati anche una vera squadra, tanto che quando Bremer si è infortunato abbiamo continuato a vincere lo stesso». Poi è arrivata una delle finali con più sale degli ultimi anni, con Siena, con le polemiche di marzo e la mancata stretta di mano con Pianigiani: «I primi mesi ho voluto solo osservare, poi mi è sembrato giusto esternare il mio pensiero, ho fatto il mio dovere, adesso io faccio un passo indietro perchè tocca alla società, ma mi sembra che siano stati dei playoff arbitrati bene e con attenzione e questo ha fatto bene al nostro basket. Per la stretta di mano non so che dire, noi in gara 1 ci siano diretti verso lo staff di Siena che invece è tornato indietro, il segnale ci è sembrato chiaro». Con la dipartita di Pianigiani si rende diverso anche lo scenario che aveva scatenato alcune polemiche: «Il mio discorso era sull’opportunità di essere coach della Nazionale e di un club nello stesso Paese per riconoscendo il valore dell’allenatore. Ora che andrà ad allenare all’estero sarà tutto molto più chiaro e trasparente». Intanto lunedì sarà presentata a Palazzo Marino l’amichevole che il 7 ottobre i biancorossi disputeranno contro i “mitici” Boston Celtics. (Sandro Pugliese)
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