SCARIOLO: L’OLIMPIA È L’UNICA IN ITALIA A FAR GIOCARE 3 GIOVANI

Un occhio al presente, ma uno anche al futuro. È stata questa la filosofia di inizio stagione per il nuovo ciclo marchiato Emporio Armani. E certe volte è sembrato anche non troppo in linea con la storia e il prestigio delia società milanese, ma l’intenzione di poggiare su basi solide il futuro del club biancorosso per i prossimi anni sembra addirittura più forte della volontà di cercare una vittoria subito. Effimera, se non costruita con attenzione, per la dirigenza e lo staff che vuole cercare di costruire un ciclo vincente pluriennale, magari meno per i tifosi che ormai l’attendono dal 1996 e sono sempre più impazienti. Il percorso della società fondata nel 1936 sta andando avanti e proprio per velocizzarlo, come ha più volte detto anche coach Scariolo, l’operazione su Alessandro Gentile è stata compiuta già a metà stagione: «In modo tale che questi mesi servano per l’ambientamento e l’anno prossimo possa partire subito al meglio». Il coach milanese sta vedendo progressi da parte dei suoi “ragazzi” Melli, Gentile e Radosevic: «Siamo l’unica squadra in Italia e una delle poche in Europa ad alto livello a mettere in campo costantemente tre ragazzi di circa vent’anni. La squadra sta crescendo, loro stanno crescendo e adesso iniziamo anche a essere competitivi ai massimi livelli». Ed è proprio vero perchè la trasformazione lenta, ma inesorabile, che ha avuto ad esempio il 20enne Nicolò Melli, è stata evidente. Da tenero pulcino spaventato nella passata stagione e nei primi mesi dell’attuale, da gennaio 2012 ha cambiato marcia, trovato la sua collocazione in campo (cambio di Fotsis) e mostrato gli artigli anche nelle gare più diffìcili, che era quello che gli mancava di più nel passato. Oltre ad aver trovato la sua dimensione offensiva, nelle ultime gare sta riuscendo ad essere utile anche quando non segna, dote fondamentale per “tenere” il campo ad alto livello, riprendendosi anche la convocazione in Nazionale. Un’altalena la stagione del ’90 Leon Radosevic, sempre alle prese con il suo status da secondo/terzo pivot, bravo a sfruttare occasioni importanti come nell’andata contro Siena, troppo tenero in altre gare dove ci si aspettava di più. A inizio febbraio era addirittura finito fuori dalle rotazioni, causa passaporto, con l’arrivo di Bremer e il ritorno di Hairston, ma ora con il taglio di Nicholas è rientrato nel giro e si è reso subito utile sia nelle ultime gare, come con Casale Monferrato e con il Fenerbahce. E poi c’è il grande talento di Alessandro Gentile, classe 1992, arrivato a fine dicembre per tamponare l’infortunio di Hairston, gettato subito nella mischia senza timori, anche grazie alla stagione da protagonista già giocata a Treviso. Qualche alto e basso lo ha avuto anche lui, ma ora sta sbocciando, capendo quello che serve quando si gioca in una squadra di alto livello. Il futuro è in cassaforte. (Sandro Pugliese)

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