L’incredulità è stata la sensazione maggiore provata al Forum dai tifosi Olimpia in questi 4 minuti di follia che rischiano di costare all’Olimpia il raggiungimento di uno degli obiettivi stagione, la qualificazione alle Top 16 di Eurolega. Il bello del basket quando vinci, il brutto quando perdi, e una certezza: nella pallacanestro una partita finisce sempre e solo al 40′, il 2-19 di break in 240 secondi che ha piazzato il Partizan lo dimostra ancora una volta. Anche coach Sergio Scariolo, nel dopo-partita, è in imbarazzo a commentare una partita che fino al termine del terzo quarto era stata perfetta per i milanesi: «Sono in difficolta nell’analizzare il match – ammette – per i primi 32′ abbiamo fatto la miglior partita della stagione, come, purtroppo, è altrettanto vero che negli ultimi 8′ abbiamo giocato peggio che mai con una mollezza difensiva e un individualismo offensivo che mi ha lasciato allibito. Un esito finale che è stato allucinante per i biancorossi, sedati dal + 17 del 30′ e ancora troppo tranquilli quando al 36′ il punteggio vedeva avanti l’EA7 sul 63-50. Fosse stata una gara più combattutta, anche sul modello della battaglia con Siena, forse i milanesi avrebbero avuto le armi per reagire, mentre così, quasi senza accorgesene, sono stati travolti dall’onda dei serbi. «Forse si è pensato che le cose fossero fatte – continua Scariolo – qualche segnale di mancanza di concentrazione c’era già stato a fine terzo periodo, ma si può ritrovare in un attimo. Il cuscinetto dei punti forse ha fatto pensare a qualcuno che non era così grave una disattenzione. Dopo una grande difesa fino a quel momento abbiamo iniziato a concedere troppe penetrazioni in difesa e a pretendere di risolvere da soli le situazioni in attacco. Non abbiamo più attaccato il canestro, né subito falli, mentre loro molto lentamente si sono rifatti sotto cambiando l’inerzia del macth. Così l’Olimpia, prima in classifica in campionato, si è complicata maledettamente la strada in Europa. Andando per paradossi questa sconfitta può anche diventare utile per capire di che pasta è fatta questa squadra. Ha cinque partite per rimediare al patatrac combinato giovedì sera, tre saranno in trasferta a partire da giovedì prossimo a Tel Aviv, passando per Istanbul e Belgrado; in casa ospiterà il Real Madrid e Charleroi. Per avere una minima speranza di passare, l’Emporio Armani dovrà vincerne almeno tre, dunque almeno una lontano da casa su campi non proprio semplici e potrebbe non bastare. Una squadra di successo, visto che questo vuole essere l’EA7, passa anche da questa difficoltà, se l’obiettivo è diventare una grande squadra l’Olimpia ha un mese esatto per battere un colpo e farsi un bel regalo di Natale. Viceversa, in modo chiaro e netto, saprà quando, come e dove ha gettato al vento la sua qualificazione alla fase successiva. (Sandro Pugliese)
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