L’avventura azzurra è iniziata con un doppio successo con la vittoria dei classico Trofeo Gianatti che è stato il primo “galoppo” della Nazionale di Simone Pianigiani verso l’appuntamento degli Europei di settembre in Lituania. Due vittorie che, in attesa di Bargnani, hanno comunque messo in luce due delle tre punte più luminose delio scacchiere azzurro: Gallinari e Belinelli che, neanche a farlo apposta, si sono equamente divisi i bottini finendo entrambi con 17.5 punti di media. «Sappiamo che questa squadra ha delle punte riconosciute – dice coach Pianigiani -. Lo sappiamo noi, ma l0 sanno anche gli avversari. Dobbiamo creare delle situazioni per fare in modo di ottenere un vantaggio da questo e non un limite. Se riusciamo a capire come vogliamo muoverci, può diventare di certo un punto di forza». Una partenza leggera contro Macedonia e Bulgaria in vista di un torneo che sarà tutt’altro che facile in Lituania: «Intanto abbiamo fatto un buon allenamento – continua l’allenatore toscano -. Ho visto diverse cose positive e una crescita anche nell’arco delle due partite, abbiamo aumentato la fluidità di gioco e la circolazione di palla. Purtroppo in alcuni momenti siamo arrivati stanchi, abbiamo dovuto convivere con un po’ di infortuni che hanno obbligato la scelta dei 12 da mandare in campo». Ora bisognerà fare il salto di qualità: «Devo dire che sul livello delle Nazionali che abbiamo affrontato dimostriamo di esserci già, ma non può bastare, ovviamente. Però abbiamo vinto cercando di resistere in difesa e questo è un segnale importante, così come il gruppo che si sta formando». Qello su cui sta cercando di lavorare Pianigiani è la gestione del possesso, per limitare al minimo le palle perse, anche a costo di non prendersi qualche rischio: «Il valore del possesso è fondamentale, per come siamo strutturati noi non possiamo permetterci di perdere palloni semplici. In attacco sto apprezzando lo sforzo di non accontentarci del tiro da fuori, nonostante la presenza in squadra di molti tiratori, ma di cercare di appoggiarci ai post». Poi arrivano le dolenti note perchè il grande problema di questa squadra è che di lunghi veri, con esperienza europea, non ne ha e allora sarà costretta a puntare su Mancinelli (che a livello continentale è un 3), sull’atipicità di Gallinari (che può giocare in 5 ruoli) e su Bargnani, soffrendo magari qualcosa in difesa, ma risultando pericolosa in attacco. Per ora l’unico vero pivot è Marco Cusin: «Mi è piaciuto, l’ho visto attivo di mani e piedi, due buone partite, anche se deve ancora crescere in difesa per essere pronto ai più alti livelli». Dopo un paio di giorni di riposo, gli azzurri torneranno insieme già da domani nei ritiro di Roma, dove inizierà definitivamente a lavorare anche Andrea Bargnani, ora che sono stati risolti i problemi con l’assicurazione, e anche Nicolò Melli, aggregato in corso d’opera per rimpolpare il settore lunghi dopo la positiva esperienza fatta con l’Under20 nei recenti campionati europei dove gli azzurrini hanno colto la medaglia d’argento. Già venerdì 5 torneranno in campo per il torneo di Limassol (Cipro) dove incontreranno nel giro di tre giorni Grecia, Russia e Polonia, mentre la settimana successiva (12-13-14 agosto) gli azzurri saranno di scena a Rimini per il Trofeo Tassoni contro Bosnia, Polonia e Grecia. Le prove generali si disputeranno il 23-24-25 agosto ad Atene nel classico Torneo dell’Acropolis. (Sandro Pugliese)
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