L’esemplificazione del momento che sta attraversando l’Olimpia Milano sono stati gii ultimi cinque minuti della partita di domenica al Forum contro Sassari. Da una parte una formazione sicura dei suoi mezzi e dei suo sistema di gioco, che, fondamentalmente crede in sé, dall’altra una squadra spaurita, per niente convinta delle proprie capacità e soprattutto paralizzata nel momento di prendere il tiro decisivo, ancora di più senza Langford (il recupero per lo Zaigiris è difficile, ma non impossibile): «In trasferta abbiamo fatto le nostre migliori partite – prova a spiegare coach Sergio Scariolo – in casa invece giochiamo con molta tensione e questo, purtroppo, si vede soprattutto nei momenti decisivi. Abbiamo iniziato molto contratti, poi abbiamo riaperto la partita, ma abbiamo subito alcuni tiri davvero incredibili e di gran classe di Sassari che ci hanno puniti nel finale». Le tre vittorie consecutive di settimana scorsa forse avevano illuso che si fosse a un passo dall’uscire dalia crisi e probabilmente il primo tempo di Vitoria sembrava andare nella stessa direzione, la ripresa del match in terra basca ha fatto ricadere l’Olimpia nel baratro. Domenica la sconfitta è arrivata perchè, molto semplicemente, al momento attuale Sassari è più forte di Milano. La società continua a vagliare il mercato, ma non ha fatto alcun intervento: «Farlo tanto perchè bisogna farlo, senza prendere il giocatore di cui necessitiamo, non ci interessa – dice coach Scariolo – vogliamo un giocatore che poi realmente ci possa far fare il salto di qualità, non solo uno in più per cui non c’è una scadenza». Il grosso punto interrogativo che è rimasto, però, dalla partita di domenica sono i soli 10 minuti concessi a Bourousis (0 nei secondo tempo), nonostante in questa stagione sia per ora dominante, soprattutto in Italia: «Purtroppo non era la sua partita – spiega l’allenatore – il fatto che i suo plus/minus nei 11 minuti in cui ha giocato sia di -17 è significativo, ma sono certo che fin da venerdì con lo Za giris tornerà a darci il suo ottimo contributo». Quel che lascia perplessi è che sia l’Olimpia, in casa sua e con le ambizioni tricolori, a doversi adeguare alle scelte tecniche degli avversari, quando dovrebbe voler imporre il proprio ritmo e proprio gioco. Oltretutto non è la prima volta che Bourousis gioca poco: è vero che il greco faticava a marcare l’Easley o il Vanuzzo della situazione, ma probabilmente si sarebbe verificato anche il contrario. Difficile credere che il veterano del 1975 possa limitare Bourousis sotto canestro. (Sandro Pugliese)
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