Milano, 20 luglio 2011 – Sembra che sia uno dei più esperti della Nazionale, che ci giochi da una vita e che debba essere il leader naturale per arrivare al successo. Invece Danilo Gallinari, tra una peripezia e l’altra (i molteplici infortuni), è alla prima grande competizione con l’Italia dei grandi (prima aveva vinto solo un bronzo europeo con l’Under18) e in azzurro ha giocato solo 8 partite in tutta la sua vita.
«È vero, sembra che ci giochi da una vita, ma non è così – conferma lo stesso Gallinari – è quindi sono molto emozionato per questa prima volta, come tutte le volte in cui si è all’esordio in una manifestazione importante come un Europeo. È un percorso nuovo, importante, al massimo livello, l’obiettivo è gestirlo nel modo migliore». È lui la ciliegina sulla torta della formazione di Simone Pianigiani che, dopo aver riaccolto Bargnani e Belinelli nella scorsa estate, adesso punta proprio sul “Gallo” per cambiare passo e continuare a sognare quell’obiettivo che si chiama Londra 2012: «Il livello della competizione sarà davvero alto – dice lo stesso Gallinari -. Non vogliamo porci limiti, ma secondo me se riuscissimo a centrare un posto per l’Olimpiade o almeno per il pre-olimpico sarà come aver vinto la medaglia d’oro. Ricordiamoci che è dal 2004 che non facciamo risultato, tornare nei primissimi posti sarebbe già importante».
Tutto lo attendono come leader carismatico della squadra, forse caricandolo anche di qualche responsabilità di troppo, come quel Dirk Nowitzki che nel passato riuscì a trasformare la modesta Germania in una Nazionale di vertice: «Sono carico per entrare in questa squadra, so che si è formato una grande gruppo e tutti i miei compagni mi hanno parlato bene del lavoro svolto la scorsa estate. La chimica del gruppo sarà ciò che potrà fare la differenza, anche ad alto livello».
Un giocatore che, nonostante i soli 23 anni (da compiere ad agosto) dovrà trasmettere anche il suo carisma ai compagni: «Vivo il basket come un’emozione continua, riuscire a trasmettere questo sentimento anche ai miei compagni è sempre stato uno dei miei obiettivi in ogni esperienza di squadra che ho fatto». Già nel girone potrà trovare alcuni avversari con i quali quasi quotidianamente si è confrontato anche in Nba, praticamente tutti visto che il lock-out ha bloccato la partenza della stagione: «Già nel girone potrò giocare contro il mio amico Turiaf, con il quale ho condiviso tante belle esperienze a New York, ma quando si gioca in campo si dà sempre il massimo. Con la Germania giocheremo contro Nowitzki, da uno come lui c’è sempre da imparare. La perseveranza e la passione con cui ha vissuto la sua avventura a Dallas lo ha ripagato con il titolo vinto un mese fa, se lo è meritato».
Potrà giocare nei due ruoli di ala con coach Pianigiani permettendo all’allenatore toscano di mutare quintetti piccoli o alti in base alle esigenze: «Per la Nazionale giocherei davvero in tutti i ruoli, con il coach non abbiamo ancora parlato nello specifico, ma io sono a completa disposizione per la mia squadra. Non vedo l’ora di iniziare, voglio giocare per l’Italia». (Sandro Pugliese)
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